Istituto Professionale Industria e Artigianato Settembrini di Milano

 Ho frequentato il Settembrini nel 2003/2005 prima di lasciarlo e rifugiarmi in un Itis.

Scuola a mio avviso vergognosa. L’unico insegnante degno di nota era il prof. Agostino di meccanica, ma non il suo aiutante, e la prof.ssa di inglese subentrata a fine 2004 (non ricordo il nome), che con la sua gentilezza mi ha fatto riscoprire l’amore per le lingue estere che mi porto ancora dietro oggi, tant’è che con la vecchia insegnante avevo l’insufficienza, con lei invece riuscivo a fare i compiti e gli esami di 5°, pur essendo in seconda.

L’unico ricordo bello che ho, a parte i due insegnanti appena citati, è il signore del panificio di fronte che veniva tutte le mattine con pizze e focacce, tra l’altro buonissime.

Un peccato perché, a causa del bullismo e delle tensioni, era quasi impossibile studiare per me.

Menzione particolare al ragazzo egiziano Galli, uno enorme che pesava forse 100 kg, che aspettava fuori per menare a caso solo perché glielo chiedevano, accompagnato dagli altri albanesi.

Peccato, perché il lato meccanico di motori e tornio era molto valido. Ma meno male che non esiste più. Un degrado in meno, in una zona già malamente compromessa.

Ricordo oggi a distanza di quasi 35 anni dal mio diploma con un pizzico di nostalgia quegli anni dove eravamo spensierati e sereni; ricordo con grande affetto e stima i professori Zappia, Baroni, Gagliardi e la professoressa Faravelli che sono stati per me, oltre che insegnanti scolastici, anche maestri di vita.