Liceo Classico Mariano Buratti di Viterbo
Recensione Utenti
Se volete avere una vita sociale...
Non si fanno mai gite, non c'è libertà di espressione, i compagni di classe saranno quasi sempre gente morta dentro che prende buoni voti ma non sa nulla di cultura generale e di come funziona il mondo.
Connessione inesistente nelle classi e materiale che non funziona; i laboratori non vengono praticamente mai utilizzati, a parte quelli extra scolastici.
Con i prof. non si crea dialogo e non c'è rispetto per gli alunni, molti alle volte non spiegano nemmeno e poi ci danno cumuli di pagine da studiare e di esercizi da fare.
Consiglio a tutti di fare questa scuola!
La scuola più bella del mondo..
Opinione
Personalmente non consiglio questo liceo.
Hanno un ascensore che son due anni che sta lì e manco funziona.
Liceo Buratti
Sconsiglio vivamente questo liceo a chi spera di ottenere un solido bagaglio culturale, o perlomeno di prepararsi a studiare molto per conto proprio se si vuole avere una preparazione degna di questo nome.
Per quanto riguarda il peso dei compiti, esso varia da classe a classe, anche se in media non è eccessivo come si vuole far credere.
-il laboratorio teatrale: sebbene non vi abbia mai preso parte, posso ben dire, basandomi sulle performance a cui ho assistito e sui colloqui che ho avuto con alcuni dei partecipanti, che questa sia l'unica attività extrascolastica funzionante e che produce ogni anno spettacoli ben fatti nonostante le limitatezze di budget;
- la biblioteca: ricca di volumi interessanti (molti un po' datati) che consentono allo studente di approfondire una vasta gamma di argomenti, anche se prettamente inerenti l'ambito umanistico.
-i locali: la scuola possiede diverse aule fatiscenti, laboratori che rasentano l'indecenza e, come se non bastasse, quasi ogni anno si verificano guasti all'impianto di riscaldamento. Addirittura ricordo che un anno la scuola dovette chiudere un giorno per consentire la disinfestazione dai topi;
-l'insegnamento: veramente scadente, ma mi dilungherò sull'argomento nella sezione "Commenti sui professori";
-l'ambiente: per nulla confortevole: carico del disperato tentativo dei dirigenti di far apparire il Buratti come una scuola seria, l'universo buratti è popolato da rampolli delle caste viterbesi che vengono spesso favoriti (inutile negarlo), finti rivoluzionari che giocano a fare i piccoli guevaristi, fascistelli piuttosto tranquilli rispetto ai colleghi nazionali e finti secchioni che in realtà hanno un bagaglio culturale pari a 0;
- i corsi pomeridiani: la scelta delle attività extrascolastiche è molto esigua ed è limitata al teatro, ai gruppi sportivi e ai corsi di potenziamento della traduzione;
-la follia dei rappresentanti dei genitori: spesso legati ai locali partiti conservatori, i rappresentanti dei genitori esemplificano il peggio della borghesia viterbese. Negli anni si sono distinti in eccezionali prove di arretratezza: ad esempio volevano bloccare la visione del film "L'onda" durante un'assemblea perché considerato "troppo critico nei confronti del
nazismo" (testuali parole); l'anno successivo, col beneplacito della preside, hanno impedito che si svolgesse un incontro a scuola con Daniele Camilli, coraggiosissimo giornalista viterbese, autore del libro-inchiesta "La Mafia a Viterbo. Una città sotto assedio".
Forniscono una preparazione limitatissima non per mancanza di tempo (che è un problema comune a tutte le scuole) ma per incapacità personale: se si vuole avere una preparazione decente si deve ricorrere necessariamente ad approfondimenti personali.
In tutta questa putredine ci sono ovviamente delle eccezioni: due professori del classico e alcuni professori del linguistico che sono pertanto ostracizzati e considerati "figli di dei minori" (citazione di una di queste professoresse che ho avuto la fortuna di avere come insegnante). C'è infatti la malsana abitudine di considerare gli studenti del linguistico come studenti di serie b e con essi i loro professori: il passaggio di alcuni docenti dal classico al linguistico è visto infatti come una "punizione" per i "nemici".
In fondo ho un bel ricordo...
Mi sono arrabbiata, non ho mai avuto quanto ritenevo di meritare, sono stata sfortunata anche agli esami nell'incontrare una presidentessa di commissione assolutamente pessima, ma nonostante tutto questo ci sono state mille altre cose bellissime che, con il senno del poi, mi fanno dire che:"in fondo ho un bel ricordo..."
Inutile, per esempio, impedire alle persone di utilizzare il cortile a ricreazione, se non come zona di passaggio, con lo spauracchio del bell'esempio che noi liceali dobbiamo dare agli altri e poi lamentarsi, facendo appello alla stessa scusa, se si trova gente che fuma in bagno o che non rispetta il divieto...siamo ragazzi, tali e quali a quelli che frequentano gli istituti tecnici...
Mi hanno dato un ottimo metodo di studio, una preparazione a 360° e amore per quello che ho appreso negli anni. <br />
Credo sia normale incontrare persone che lasciano a desiderare nel loro lavoro e che lo fanno perchè non hanno trovat nient'altro di meglio da fare e quindi sono anche frustrate e stufe e quindi si sfogano sui fruitori del loro prodotto, quindi non ritengo sia tanto grave il fatto che in effetti qualcuno di questi sia capitato a insegnare anche al Buratti, ma gli altri, con pregi e difetti, sono degli ottimi professionisti.
Mariano Buratti
io ho vissuto i miei anni da liceale in maniera turbolenta e sono stata una vera ribelle....ciò che più odiavo era che si facevano le regole solo per essere infrante (non fumare in cortile...e nemmeno in bagno....) nessuno le rispettava tanto meno chi doveva dare il buon esempio...
mi facevano ridere quelle storie sull'assemblea...assemblea si assemblea no...ma decidetevi!!
alcuni vanno a simpatia, spesso litigano tra di loro e questo non fa che aumentare la loro antipatia nei nostri confronti (sempre per non sapere dove altro riversarla)......ma nonostante tutto, nel corso degli anni ho trovato anche alcuni prof. veramente in gamba!!!!
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