Liceo Classico Pietro Colletta di Avellino
Recensione Utenti
4 recensioni
Niente male
Non è esattamente il posto che immaginavo, nel senso che credevo fosse un ambiente più particolare e che la qualità di insegnamento fosse migliore, ma nel complesso non è poi così male.
gli incontri, le conferenze, le assemblee, le giornate delle creatività e l'autogestione.
Chi studia raccoglie
Chi studia raccoglie... chi studia con intelligenza raccoglie, chi studia in modo sterile, sarà sempre tale...
Quello che penso
Gli alunni vengono educati a competere fra di loro, a tendere al meglio, gli viene insegnato che un buon giocatore si vede da come tira il calcio di rigore, non possono mai sbagliare, vivono in uno stato di ansia e preoccupazione, si invidiano fra loro, diventano ipocriti ed egoisti, ma di questo la scuola non c'entra mica! Anzi! Vi sentirete dire dai prof. che è colpa dei genitori. E voi genitori non credeteci! Gli alunni sono arroganti, calcolatori. Se non sei una bella e ricca, se non sei di Avellino provincia, se non hai tutti nove, ti tratteranno come se non esistessi! Se non sei fidanzato e non sei stato almeno con tre o quattro oche, se non sei ricco, non sei di provincia, non sei bello, non hai una voce alta, sei timido... sarai messo nell'angolino. E i prof? Ti ascolteranno? Ti aiuteranno? No. Ti prenderanno in giro e ti umilieranno ancora di più. Vuoi andare al Colletta perché ti piacciono le materie umanistiche? Ti hanno detto che é bello? Che è un grande ambiente stimolante e ci sono prof. di primo livello? Mentono. Ci sei solo tu. Tu e il tuo impegno. Se davvero vuoi andarci, cambia le cose. Non essere passivo. Sii il "messia" di quella gente. Alzati e urla a tutti cosa pensi. Non fare l'ipocrita. Ricordati che non sei un numero, che anche il sei è un voto dignitoso, che anche tu vali, che anche tu pensi e che niente ti cambierà. Sei tu che cambierai tutto.
Non si puó nemmeno chiamare "classico" poichè si fanno più fisica, chimica e matematica, giusto un poco di greco e qualche versioncina di latino... Non sono anni di vita, li' si sopravvive, non si apprende ma ci si ingozza di inutili nozioni lottando contro il tempo. Non ti supportano, ti sopportano.
Poi ci sono i professori scansafatiche che giocano con il telefono durante le lezioni e non sanno mantenere nemmeno il silenzio, alla faccia dell'autorità.
Poi ci sono i professori a cui piace urlare senza motivo, con tic nervosi, con malattie, quelli isterici insomma, fanno più assenze degli alunni.
E poi ci sono i professori quelli veri, quelli che ti insegnano a vivere, ma sono pochi e sono tutti precari, un anno ti seguono e quello dopo cambiano corso o si trasferiscono.
La mia verità
Premetto col dire che la scuola esteticamente ricorda quelle fabbriche dismesse del quartiere Ponticelli di Napoli: fatiscente e degradata. Frattanto c'è molta continuità con l'interno e soprattutto con chi la frequenta. Ultimamente, voglia il caso o la moda di dire 'anch'io sto al classico', c'è un grosso melting pot, partendo dal figlio del garzone, al ciuco, figlio di insegnante, che naturalmente e "casualmente" lavora proprio in quella scuola, per trovarci di fronte al borioso figlio di imprenditore e alla fantozziana figliola del medicucciolo di quartiere, che guardacaso sembra prendere più le veci in presidenza piuttosto che starsene in corsia. Non è tutto, capita, nella mia sezione in particolar modo, di avere a che fare con i cosidetti arrampicatori strozzini: parassitari come pochi. Fortunamente o sfortunamente, io non provengo da nessuna di queste classi, sono un normalissimo borghese di classe media che non riesce nemmeno ad arrampicarsi sugli specchi durante un'interrogazione. L'invitante puzzo stantio che aleggia nei corridoi, poi rinsavisce ancor più le menti di questi giovani sofistoidi. A partire dalle ragazze, peccato che questo sia un sito di opinioni scolastiche perchè sennò avrei pubblicato qualche loro foto, degne di una sfilata di drag queen, altezzose come poche, capricciose e pettegole... ebbene si, se volete venire al Colletta avrete a che fare con queste adorabili abitudini che consacrano da sempre il nostro liceo. E i ragazzi che dire di loro? I pagliacci escono con 80, dopo aver inscenato crudissime scenette da taverna, atterrendo chiunque e non avendo pietà di nessuno (insegnanti inclusi), gli automi secchioni che credono di avere il mondo in mano quando alla fine strappano quel 100 e si ritrovano delle mezze pippe di fronte ai test d'ingresso, ottenendo punteggi ridotti manco all'osso, alle cartilagini forse?! Ed infine, chi l'ha sempre vinta, non c'è un aggettivo o una perifrasi per poterli classificare se non "quelli della C", ma come si dice quando usciranno vedranno il mondo vero... sperando e pregando. Per il resto c'è chi esegue punteggi straordinari, chi vola e se ne va a Madrid, o chi raggira i test scappandosene nella patria del conte Dracula. C'è di tutto! Pertanto nei punti successivi evidenzierò le caratteristiche pregnanti di ciascun docente ed annesso metodo di insegnamento.
PS: Se sei una bella ragazza, ma timida, ahimè, qua passerai i tuoi anni peggiori, se, invece, non sei proprio accettabile esteticamente ma subdola e strisciante, stanne certa che sei dentro e di certo la tua sarà proprio una bella carriera scolastica!
Altri contenuti interessanti su QScuole