Dettagli Recensione
Ex alunno G.B. Vico
Voto medio
1.7
Insegnamento
1.0
Laboratori
1.0
Ambiente
3.0
Pessima
Iscrivetevi ad un'altra scuola, un buon istituto tecnico o liceo scientifico, preferibilmente.
Lasciate perdere tutte le dicerie sul Classico che "prepara alla vita", che ti dà una "grande cultura generale" o il famoso "senso critico"... sono solo un'accozzaglia di scemenze messe in giro ai tempi del Duce e che, ahimé, affascinano ancora gli studenti, attirati più dall'aura da "intellettuale" (fasulla) che questa scuola pretende di dare ai suoi rampolli, più che da un reale interesse verso le materie umanistiche.
Chi scrive è un ex alunno di questa scuola.
Classe frequentata
Sezione B
Punti di forza della scuola
Assolutamente nessuno e mi meraviglio di tutti quelli che ancora si ostinano ad affermare il contrario... nel 2012, poi...
Punti deboli della scuola
1)Del tutto assente lo studio della matematica e della fisica. Arrivare in terza liceo con 4 cavolate (4 per davvero, non per dire...) di trigonometria che arrivano a riempire a malapena un quadernino a quadretti (grossi) di appunti è semplicemente ridicolo.
Per non parlare della fisica... il quadernino non arriva nemmeno alla metà. Nessun uso dei manuali (che però, per qualche oscura ragione, vengono comunque fatti acquistare...). Tale cattiva consuetudine è un INSULTO verso tutti coloro che studiano seriamente, in Italia come all'estero ma, soprattutto, è una totale presa in giro nei confronti degli studenti stessi i quali, sia dentro che fuori dall'università, si ritroveranno a competere con i loro colleghi europei, indiani, cinesi e americani in una posizione di assoluto svantaggio. Non ci sarà Orazio che tenga. Fuori da quelle mura, con una preparazione scientifica di tal fatta, per loro non potranno che essere cavoli amari! E ciò è un vero peccato. E' dalla scuola che si inizia a misurare il grado di competitività di un paese, e se prendiamo il G.B. Vico come misura del grado di questa competitività, i livelli a cui ci troveremmo di fronte sarebbero infimi.
2)Programmi vecchi, obsoleti e antiquati, classismo diffuso a tutti i livelli.
3)Utilizzo del computer e attenzione alle nuove tecnologie: ZERO.
Ricordo ancora il ghigno della mia professoressa del ginnasio (una specie di maestro unico che aveva l'insegnamento di ben 5 materie..!!!) quando le dissi che avevo acquistato un pc. Le chiamava "macchine infernali...buone solo da appendere al soffitto". No comment.
Ricordo che c'era una piccola auletta informatica appena dopo l'entrata, a sinistra. Ebbene...non so se sia mai stata davvero un'aula informatica o se la presanza dei PC non fosse nient'altro che una leggenda metropolitana, come quella che vuole le suore dell'ex convento sepolte proprio sotto la palestra, fatto sta che io i PC non li ho mai visti perché sempre inspiegabilmente ricoperti da lunghe e polverose lenzuola bianche... sembrava un obitorio con dei cadaveri che aspettavano solo di essere immessi nelle celle frigorifere. Un luogo tetro e spettrale, come tetra e spettrale è l'intera struttura che ospita la scuola e l'atmosfera che vi si respira.
4)Sensazione di claustrofobia non appena si varca la soglia. Molto diffusi i disturbi ansiosi fra gli studenti, dovuti proprio all'ambiente chiuso, bigotto e inficiato dalla competizione esasperata che i professori tendono ad alimentare ulteriormente, anziché educare alla cooperazione e ad una competitività "sana" che possa tradursi in un miglior rendimento generale degli alunni.
Per non parlare della fisica... il quadernino non arriva nemmeno alla metà. Nessun uso dei manuali (che però, per qualche oscura ragione, vengono comunque fatti acquistare...). Tale cattiva consuetudine è un INSULTO verso tutti coloro che studiano seriamente, in Italia come all'estero ma, soprattutto, è una totale presa in giro nei confronti degli studenti stessi i quali, sia dentro che fuori dall'università, si ritroveranno a competere con i loro colleghi europei, indiani, cinesi e americani in una posizione di assoluto svantaggio. Non ci sarà Orazio che tenga. Fuori da quelle mura, con una preparazione scientifica di tal fatta, per loro non potranno che essere cavoli amari! E ciò è un vero peccato. E' dalla scuola che si inizia a misurare il grado di competitività di un paese, e se prendiamo il G.B. Vico come misura del grado di questa competitività, i livelli a cui ci troveremmo di fronte sarebbero infimi.
2)Programmi vecchi, obsoleti e antiquati, classismo diffuso a tutti i livelli.
3)Utilizzo del computer e attenzione alle nuove tecnologie: ZERO.
Ricordo ancora il ghigno della mia professoressa del ginnasio (una specie di maestro unico che aveva l'insegnamento di ben 5 materie..!!!) quando le dissi che avevo acquistato un pc. Le chiamava "macchine infernali...buone solo da appendere al soffitto". No comment.
Ricordo che c'era una piccola auletta informatica appena dopo l'entrata, a sinistra. Ebbene...non so se sia mai stata davvero un'aula informatica o se la presanza dei PC non fosse nient'altro che una leggenda metropolitana, come quella che vuole le suore dell'ex convento sepolte proprio sotto la palestra, fatto sta che io i PC non li ho mai visti perché sempre inspiegabilmente ricoperti da lunghe e polverose lenzuola bianche... sembrava un obitorio con dei cadaveri che aspettavano solo di essere immessi nelle celle frigorifere. Un luogo tetro e spettrale, come tetra e spettrale è l'intera struttura che ospita la scuola e l'atmosfera che vi si respira.
4)Sensazione di claustrofobia non appena si varca la soglia. Molto diffusi i disturbi ansiosi fra gli studenti, dovuti proprio all'ambiente chiuso, bigotto e inficiato dalla competizione esasperata che i professori tendono ad alimentare ulteriormente, anziché educare alla cooperazione e ad una competitività "sana" che possa tradursi in un miglior rendimento generale degli alunni.
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Commenti
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Per Ordine
Posso immaginarlo... Dev'essere stato terribile!!
Questa recensione è verissima. Confermo.
Allora, innanzitutto é la scuola dove, grazie a te, mi iscriveró sicuramente. Lo sai dove mi hai convinto? Nella mancanza di studio sulle materie scientifiche. Perché (secondo me) le materie scientifiche non serviranno mai nella vita reale come quelle letterarie.
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