Liceo Scientifico Pier Paolo Pasolini di Potenza
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Non lo consiglio
NON CONSIGLIO QUESTO LICEO.
Le ceneri di Pasolini
Era il lontano 2006, gelido Gennaio, quando il sedicente Capo d’Istituto, fattosi da sé, del Liceo P. Pasolini varcò la soglia della nostra aula, ultima tappa della Terza Media, per prenderci per mano, con gli occhiali da sole appena lucidati, per condurci lì dove il Sole del buon Dio non prodiga i suoi raggi. Orientamento pallido, demagogia in pasto ai cani.
“Non temete figli miei! Mi prenderò cura io di voi! Avrete dialogo al posto del pane, e comprensione al posto del vino!”
Eucarestia mai vista!
I contorni del castello si stagliavano all’orizzonte, quasi fossero stati sputati dalle pagine d’un romanzo gotico.
Noi c’eravamo. Ci siamo sempre stati.
Varcato l’atrio, due occhi accesi m’hanno accolto, accesi come brace al Sole, accesi come gli occhi di Romeo dinanzi la sua gentil donzella.
E’ il ritratto di chi c’era. Di chi c’è sempre stato.
E noi studenti, che abbiamo completato il quinquennio d’oro al Liceo Pasolini di Potenza sappiamo cosa prova l’assistente del lanciatore di coltelli,
noi appesi alla parete, in attesa di infinite lame d’acciaio.
Quasi fossimo alle prese con un Direttore di RIFORMATORIO!
Pasolini Sapeva, e noi anche.
Freud sosteneva che per una crescita morale e intellettuale è necessario “uccidere” il proprio padre.
Non il proprio fratello!
Quello lasciamoglielo fare a chi non ama la libertà.
Il burattinaio dalle camicie celesti non desidera altro.
Egli infatti, scortato dal suo Caronte all’ingresso,
sorretto dalle sue arpie alate camuffate da insegnanti,
osannato dal suo gregge benpensante che si spaccia come gruppo di studenti,
esercita il proprio dominio attraverso
vessazioni, angherie, torture psicologiche, offese, minacce, ingiustizie, maltrattamenti, soprusi, torti.
Ce n’è di tutti i gusti miei signori!
Troverete tutte queste prelibatezze nel ristorante “Presidenza del Pasolini”!
Un recente cliente di questa celebre osteria è il signor Lorusso,
affascinante giovane dalla criniera ruggente, bardato con orecchini al limite del decoro sociale settecentesco, addobbato come un clochard all’ultima moda.
Il giovane stava placidamente gustando l’antipasto quando l’oste si presentò al suo tavolo:
disse.
rispose il giovane cliente.
concluse l’oste dagli occhi celesti.
Il giovane, appena uscito dal locale, si ritrovò alle calcagna una muta di cani inferociti.
Beh, dinanzi questa vicenda credo sia necessario porsi una domanda sull’aspetto dirigenziale del nostro amato Liceo: CUI PRODEST?
Cortei, manifestazioni contro il Potere: sotto la neve, sotto il Sole, sotto la pioggia, sotto i venti, con la testa alta, da sempre, per cosa?
Per rendere lecito tutto questo? Non basta legalizzare i criminali di Montecitorio?
E allora spegnete i modem, spegnete gli stereo, spegnete i motori,
scostate il vostro partner per un attimo, abbandonate i vostri trastulli e aprite gli occhi!
Sradichiamo dalle poltrone lussuose tutti i deretani di chi abusa del nostro diritto di scelta!
Moby Dick stavolta è in trappola! Siamo noi Achab!
Questa volta sarà diverso.
Questa volta qualora vincessimo, potremmo scorgere, tra le melodiose note del vento, il tuo sorriso finalmente, caro Pa'.
GIUSEPPE MATTIA, eterno studente
esperienza negativa
Io ho scritto tutto ciò non per screditare questo liceo, ma per evitare ad altri di passare ciò che ho passato io. NON VI ISCRIVETE
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