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Il Liceo Classico Tradizionale di Ravenna non è una semplice scuola, è una scuola di vita. Il suo punto di forza è sicuramente la profondità attraverso cui gli studenti vengono avvicinati al "sapere", in tutte le sue sfaccettature. Infatti, non ci si limita ad impartire agli alunni una mera erudizione scolastica, quanto l'approccio ad una cultura, quella classica, che al giorno d'oggi può sembrare molto lontana da noi, ma che incide per sempre sul bagaglio culturale e sulla "forma mentis" di tutti coloro che ne hanno gustato la bellezza. Sì, Bellezza. E' impossibile descrivere l'atmosfera delle lezioni di italiano, quando si declamavano i versi di Dante che inneggiano all'amore autentico a cui tutti tendiamo, o quando ci si stupiva per i contrasti interiori nelle opere di Vittorio Alfieri, di Luigi Pirandello, Giacomo Leopardi e tanti altri grandi. Per non parlare delle lezioni di filosofia, che, fra Platone, Schopenhauer e Kierkegaard, ti lasciavano degli interrogativi così insidiosi da tornare a casa sentendosi cambiato, non più lo stesso. E la meraviglia nel leggere in lingua originale le opere di Omero, le poesie di Saffo e le tragedie di Euripide, le accuse di Cicerone verso Catilina, le congetture filosofiche di Lucrezio e Seneca e le pagine di storia scritte direttamente da Cesare, Livio, Tacito.
Il Classico lascia non solo un corredo culturale che raggiunge tutti i poli del sapere, da quello letterario a quello scientifico, non solo un'eleganza e una raffinatezza senza eguali nello scrivere e nel parlare, ma soprattutto un'idea di bellezza, che, per concludere con una verso dantesco, "intender no la può chi no la prova" (D. Alighieri, XXII, Vita Nova).