Dettagli Recensione
Non ammessa... PER DISTRAZIONE!
Kafkiano, assurdo, eppure terribilmente vero. A conclusione della quarta ginnasio presso la succursale di V. Tripoli, due materie non sufficienti sono diventate tre... per distrazione! Di fronte a tre materie il consiglio di classe ha optato, giustamente, per la non ammissione. Peccato che la terza materia non ci fosse!
Stanchezza della docente di matematica, problemi personali che le hanno reso difficile concentrarsi sul lavoro di fine anno dopo due mesi di assenza? Quando mi ha detto in classe che non mi interrogava più perché tanto ero sufficiente, che cosa aveva in mente?
Certo questa non me l'aspettavo. Mi ero quasi abituata alle stranezze delle docenti di alcune materie caratterizzanti, come quella del 'sei voto massimo' (ma non è il dieci?) o del 'Non avete capito niente perché non ascoltate mai quello che dico', mentre in 27 ci guardavamo, cercando disperatamente di ricordare quello che la docente in questione non ci aveva mai detto, ma la professoressa di matematica no, lei non sembrava affatto così autoreferenziale e distratta.
Non solo. Quando il problema è emerso in occasione del commento della pagella, dopo quasi quattro ore di inutile ricerca della docente affinché spiegasse che cosa poteva essere successo, la dirigente del liceo ha detto a mia madre che, anche avessero dovuto correggere il voto di matematica, passare l'esame di settembre per me 'non sarebbe stato un automatismo'. A queste parole che riassumevano con impeccabile perbenismo la beffa, la coordinatrice è letteralmente saltata sulla sedia e noi con lei, ogni volta che ripensiamo a ciò che abbiamo subìto.
Ovviamente cambierò scuola, ma voglio comunque ancora sperare che il Cavour possa essere un luogo di esperienze educative positive per tutti gli studenti che scelgono di frequentarlo e auguro ai miei compagni tanta serenità. Attenti però: guardatevi sempre le spalle!
Commenti
Detto questo, non dubito che all'interno di quella scuola accadano cose riprovevoli, ma non ritengo corretto scaricare la colpa sui docenti.
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