Dettagli Recensione
MessaggeroVeneto: Malignani tra le migliori scuole
Ho fatto varie volte il commissario esterno al Malignani e assicuro che almeno vari lustri fa la preparazione era nella media
degli ITIS del Nord Est.
La prima volta, mi ricordo che, noi commissari esterni, ci si lamentava per la preparazione lacunosa però un giorno è uscito il giornale locale con il titolo "Dal Malignani i migliori periti d'Italia"; alle nostre rimostranze il commissario interno ci confidò che l'articolista era il vicepreside! (capisci perchè è una provocazione; magari ora è diventato preside!) oppure qualcuno ricicla più o meno aggiornato il solito articolo.
PS:
In una classe di elettronica avevano trattato per l'esame i circuiti logici a valvole: un commissario interno che doveva interrogarli manco sapeva cosa fossero (e qui la dice lunga il detto "non esiste un cattivo studente ma un cattivo insegnante").
Ing. Demattei.
Un punto di forza per lo studente neodiplomato è sicuramente quello della "buona" reputazione cui godono i diplomati sfornati da questo istituto (guadagnata nei tempi che furono, merito dei "vecchi"): ora si vive ancora sugli allori del passato; in un certo senso trionfa ancora la cultura del "sentito dire" perchè nonostante il livello della didattica sia calato, si insiste ancora sul vecchio "sentito dire" (sarà una provocazione dei Media!?).
Per quanto riguarda la fornitura dei laboratori, spezzando una freccia a favore, non posso fare commenti data la precaria situazione finanziaria cui versano le casse scolastiche.
In questa scuola sembrerebbe che molti insegnanti non curerebbero l'aspetto di far aquisire agli studenti un buon metodo di studio e lo sviluppo di un senso critico: queste qualità non dovrebbero mancare in una scuola "d'eccelenza [...] in grado di competere con gli istituti norvegesi" (il metodo di studio non viene da sè; l'insegnante dovrebbe stimolare l'interesse degli studenti per gli argomenti della sua materia e la loro capacità di analisi).
Voglio sottolineare che non ha molto senso la convinzione popolare (tipica della mentalità provinciale) "una scuola è severa se i voti sono bassi": che senso avrebbe, secondo l'operato di certi insegnanti, il non attribuire nelle prove una valutazione non superiore a sette? Così facendo si rischia di affievolire la volontà degli studenti di continuare a migliorarsi: essi si accontenteranno del solito "sei".
Inoltre, se gli insegnanti operassero seriamente e con dedizione non ci dovrebbero essere classi quinte con l'80% di allievi con più di due insufficienze a fine anno, poco prima dell'esame di maturità (so di raffiche di quattro e cinque rimpiazzate con il sei per non creare scalpore tra le mamme dei futuri iscritti con un bel articoletto stile Messaggero Veneto).
Commenti
gli unici punti di forza di questa scuola sono un parcheggio decentemente ampio e una consistente affluenza di autobus negli "orari di punta" scolastici a una fermata a meno di una cinquantina di metri dall'ingresso principale. credo di potermi fermare a questo punto. purtroppo tutto ciò che aveva di buono questo istituto è andato perso.
per quanto riguarda i punti deboli di questa scuola, potrei scrivere per ore ma mi limito principalmente a ciò che è più rilevante, ovvero insegnanti e struttura. l'edificio è uno stabile in piedi dai prima del '70, se non erro, e non è ridotto nelle migliori delle condizioni. muri bucati, piastrelle spaccate ma soprattutto bagni inutilizzabili. sono stati fatti dei lavori di "ristrutturazione", se così si può chiamare, per riparare e coprire i danni giusto dove l'occhio può vedere. per fare un esempio sono stati verniciati i termosifoni che si stavano scrostando e dopo nemmeno un mese la vernice se ne andava al solo passaggio della mano. riparazioni dunque fatte alla bell'è meglio, tanto per fare figura. poi nel frattempo in quasi tutti i corridoi, specialmente nei bagni dei maschi, l'80% dei servizi è inutilizzabile, vuoi perchè manca di una porta o perchè questa tiene il bagno chiuso. inoltre vi sono laboratori di inglese con attrezzatura paragonabile alle tecnologie anteguerra, dove farla funzionare è una scommessa. passando ai professori, anche qua posso tirare il discorso molto in avanti. nel nostro istituto in tutti e 5 gli anni che ci sono stato, posso dire che i professori veramente in grado di meritarsi tale nome si possono contare sulle dita di mezza mano. il grado di incompetenza e di incapacità a insegnare che ho visto in tutto questo tempo ha raggiunto livelli imbarazzanti. la scuola dovrebbe essere un posto di formazione, dove si dovrebbe indirizzare lo studente al metodo di apprendimento più idoneo possibile alle esigenze, uno stimolo alla curiosità verso la conoscenza. uno studente dovrebbe essere felice di andare a scuola e questo accade solo se vengono forniti gli stimoli giusti. basta guardare nel bar dal lato opposto della strada, di fronte alla scuola, per vedere una schiera di ragazzi, scusate il termine, scazzati che fumano o giocano a carte e biliardo al bar. secondo me non c'è da stupirsi che siano lì invece che in classe e posso con certezza affermare che, se sono al bar invece che a scuola, è perchè a scuola non vi è nulla che invogli a rimanere, anzi. e non biasimo nessuno di loro quando ci sono professori che pretendono il massimo dagli studenti e si limitano a scrivere un "sei" quasi con dispiacere, mentre a mettere tre fanno festa, o ancora individui che spiegano argomenti alla bell'è meglio, altri che spiegano un argomento e in interrogazioni e compiti chiedono tutt'altro, arrivando in alcuni casi (sperimentati anche sulla mia pelle) a spiegare l'argomento in questione durante il compito. cosa succede quando uno sa di avere come massima aspettativa un sei o in alternativa la sua metà? quando si ritrova costretto a ripetere la lezione o l'argomento come una preghierina e vedersi comunque negato ogni riconoscimento perchè c'è chi fa preferenze? programmi non rispettati, pezzi saltati o detti di volata, tutto fatto con poca cura. le persone che veramente dimostrano passione nell'insegnamento e di interessarsi veramente all'alunno e al suo percorso sono molto poche. cosa succede dunque una volta di fronte a queste situazioni? a uno passa la voglia di andare a scuola. il malignani viene tanto elogiato come una delle migliori scuole europee, dove però basta grattare un pò quella mano di vernice scadente per vedere ciò che sta sotto. le porte aperte ne sono la massima espressione: tre giorni in cui viene gettato solo che fumo negli occhi ai possibili nuovi alunni. in poche parole il malignani è un istituto che vive solo delle glorie passate al quale si possono attribuire pochissimi meriti attuali. basta parlare con uno qualunque per i corridoi e la prima cosa che emerge alla richiesta di un parere sulla scuola, è la delusione per le aspettative non soddisfatte.
Espongo alcuni fatti significativi avvenuti nelle famose aule del Malignani, sperando di non annoiarvi, giusto per portare la mia testimonianza in modo da farvi capire di come la qualità di questa scuola sia peggiorata negli anni.
Ricordo il buon vecchio P****o, insegnante di sistemi (andato in pensione) che spiegava la sua materia con un'aria da saccente ma di saccente c'era ben poco: si permetteva di insultare gli studenti con difficoltà ad apprendere le sue spiegazioni disorganiche (sembrava davvero che neanche l'insegnante stesso sapesse cosa stesse spiegando) e i suoi esercizi alla lavagna che 7 volte su 10 non venivano alla lavagna (con l'invito agli studenti a rivederselo a casa, passando poi immediatamente all'argomento successivo). Ricordo ancora del suo "secondo me tu hai un quoziente intellettivo pari a uno" rivolto ad un suo allievo alla lavagna: un fatto da denunciare alle Autorità, ma nulla è stato fatto nel timore di subire ritorsioni sulla valutazione. Le lamentele su questo professore c'erano, erano sul tavolo del Preside ma nonostante ciò nulla è stato fatto per porvi rimedio (pare che gli insegnanti incapaci non possono essere licenziati, al massimo spostati: ma in quella scuola per la sua classe d'insegnamento non c'erano molte sezioni alternative su cui spostarlo).
Non parliamo poi delle sue fissazioni su certi allievi, per ciascuna delle sue classi, che puntualmente subivano derisioni mentre interrogati alla lavagna, atteggiamenti tipici del mobbing, come ad esempio lo far svolgere, puntualmente ogni santo giorno, alla stessa persona gli esercizi alla lavagna (con le idiote osservazioni che ne seguivano). Non parliamo delle suoi compiti: veniva richiesto di risolvere degli esercizi che nulla avevano a che vedere con gli argomenti spiegati fino a quel giorno. E più andavi a lamentarti dal Coordinatore di classe (tale B*******l), è più lui (scusate il termine) ti sputtanava davanti all'insegnante, con tanto di nome e cognome, invece di risolvere il problema in modo professionale. Insomma un sistema fetido di coperture e di omertà che non finiva: una vergogna perpetrata ai danni degli studenti sotto il "santo" nome del Malignani.
L'insegnante di tdp, tale S********, (ancora lì che insegna), ricordo le scenate della mia classe quando si doveva fare l'attività di laboratorio: nessuno sapeva cosa fare; si sapevano solo le consegne delle attività ma non si possedevano ancora le conoscenze necessarie in elettronica (mancava il coordinamento degli argomenti fatti tra gli insegnanti delle materie) per la risoluzione dell'esercizio/attività di laboratorio (se facevi presente la cosa, l'insegnante ti diceva di andarti a studiare i componenti elettronici: ma quali di preciso? Prima dovrei avere una conoscenza globale dei componenti base, poi potrò avere una mezz'idea di come si può svolgere l'esercizio); poi di queste attività si doveva farne la presentazione senza sapere come impostarla già dalle prime volte: e giù insulti e osservazioni da vero "buzzurro" (termine da egli usato per definire gli studenti), da parte del docente, nonostante la colpa sia stata per il 50% anche sua, per non aver istruito gli studenti su come fare questa presentazione come egli voleva fosse fatta (forniscimi un esempio, no?). No, era meglio gustarsi la scena di quattro imbecilli davanti ad una lavagna, privati del diritto di rispondere alle offese immotivate del proprio prof (purtroppo loro hanno il coltello dalla parte del manico fino agli esami).
L'insegnante di elettronica-laboratorio, tale L****a (ancora lì), ricordo la lezione in cui "provava" ad insegnarci il funzionamento dell'oscilloscopio. Ci disse: "Ragazzi, prendete questo aggeggio e provate a smanettarci un po'". Gli effetti di co' tanta voglia di fare lezione si videro con studenti impegnati con il proprio cellulare, gente che giocava in aula, ecc. senza che l'insegnante li riprendesse, o per lo meno cambiasse il modo di fare lezione. Ci disse anche: "Io ci rinuncio a spiegarvi le cose, non ne ho voglia", già e poi magari va ai convegni e dice a tutti che insegna al Malignani, e che ne va fiero...
L'insegnante di matematica, tale R****, (in pensione), ricordo le sue numerose assenze e le grandi pretese al suo arrivo (come dire: siete al Malignani dovreste arrivare qui già istruiti, senza grandi sforzi da parte dell'insegnante). Le belle partite a Supermario che occupavano le ore destinate al laboratorio di matematica di tale Di M****o (ancora lì che insegna): lui dopo qualche minuto dall'inizio dell'ora si allontanava misteriosamente dall'aula, lasciando gli studenti liberi di fare quello che più piaceva.
L'insegnante di diritto, tale L****, (ancora lì che insegna), ricordo la sua difficoltà nel mantenere il filo del discorso tra le varie lezioni (a volte non si rendeva conto di non aver spiegato determinati argomenti propedeutici ad altri), a volte ti interrogava su argomenti che nemmeno erano stati trattati e durante le interrogazioni fa finta di ascoltarti mentre è assorta in chissa quali pensieri (poi, ironia della sorte, dopo che le avevi risposto alla domanda ti dice: beh, mi potresti ripetere il discorso che non l'ho capito?). E poi, nonostante la risposta fosse stata complessivamente sufficiente, lei iniziava ad alzare la voce per metterti in crisi, con la scusa che non eri in grado di esporre il discorso usando la "terminologia del caso", e così ti "pigliavi" il solito 3/4 e tornavi al posto (vabbè, non sono al Malignani per laurearmi in Giurisprudenza - non ne ho neanche il tempo - , ma semplicemente per capire gli elementi fondamentali del diritto, esponendoli in maniera semplice anche alle orecchie dei non addetti). Ricordo anche alla fine dei quadrimestri, quando si tiravano le somme per la sua materia: tanti miei compagni di classe con il buco da quattro o cinque all'ultimo minuto che, per così dire, recuperavano in convocazioni in orario extra-curricolare (e i voti, almeno così diceva qualcuno, spesso venivano detti a voce ma non venivano trascritti sul registro del docente, tenendo all'oscuro l'interessato). Capisco poi perchè molti docenti non si curano di firmare TASSATIVAMENTE le valutazioni della propria materia sul libretto di ogni studente (poi, cosa porti in sede di un eventuale ricorso, se la scuola ti ritira il libretto a fine anno scolastico?).
E naturalmente, al riguardo di questi problemi, questi professori vi diranno che siete la peggiore classe degli ultimi anni, che nella loro carriera non li è mai capitata una classe del genere, che l'altra sezione è meglio della vostra, e via dicendo. E invece si scopre che ogni anno la stessa solfa si ripete inesorabilmente: ma allora tutti gli studenti sono scemi oppure c'è qualcosa che non va nella didattica?
Tutti questi problemi secondo me si potrebbero identificare nella volontà, di un gruppo di insegnanti, di favorire l'uscita dalla scuola (con l'esame di maturità) con un voto pari o superiore all'ottanta solo ad una certa schiera di studenti (quelli raccomandati per via di favori o conoscenze) e in quella di bloccare la restante parte di studenti, con voti mediocri. Il voto del diploma conta, specie per partecipare ai concorsi pubblici dove spesso si richiede una valutazione pari o superiore a 80/100. L'esame di maturità, secondo me, in certe sezioni è una mera formalità; basta vedere sui tabelloni pubblicati negli ultimi anni, con una maggioranza di studenti la cui valutazione si attesta dal 70 al 79 con qualche sporadico 80-85 o 90-95/100: bene, ciò che mi ha colpito di più è lo scarto di un voto o due tra le valutazioni di detta maggioranza oppure tre o più studenti con lo stesso voto (scherzi della statistica: si vede che la cosa è stata fatta a tavolino, alla faccia della meritocrazia!).
Invito altri studenti a condividere le proprie esperienze, perchè il Medioevo è già passato da molto ed è giusto usare questi spazi per denunciare la realtà delle cose (rispettando pure la Privacy degli interessati).
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