Dettagli Recensione
Qweasd
Voto medio
1.0
Insegnamento
1.0
Laboratori
1.0
Ambiente
1.0
Liceo Buratti
Sconsiglio vivamente questo liceo a chi spera di ottenere un solido bagaglio culturale, o perlomeno di prepararsi a studiare molto per conto proprio se si vuole avere una preparazione degna di questo nome.
Per quanto riguarda il peso dei compiti, esso varia da classe a classe, anche se in media non è eccessivo come si vuole far credere.
Classe frequentata
Una del classico
Punti di forza della scuola
Due soltanto:
-il laboratorio teatrale: sebbene non vi abbia mai preso parte, posso ben dire, basandomi sulle performance a cui ho assistito e sui colloqui che ho avuto con alcuni dei partecipanti, che questa sia l'unica attività extrascolastica funzionante e che produce ogni anno spettacoli ben fatti nonostante le limitatezze di budget;
- la biblioteca: ricca di volumi interessanti (molti un po' datati) che consentono allo studente di approfondire una vasta gamma di argomenti, anche se prettamente inerenti l'ambito umanistico.
-il laboratorio teatrale: sebbene non vi abbia mai preso parte, posso ben dire, basandomi sulle performance a cui ho assistito e sui colloqui che ho avuto con alcuni dei partecipanti, che questa sia l'unica attività extrascolastica funzionante e che produce ogni anno spettacoli ben fatti nonostante le limitatezze di budget;
- la biblioteca: ricca di volumi interessanti (molti un po' datati) che consentono allo studente di approfondire una vasta gamma di argomenti, anche se prettamente inerenti l'ambito umanistico.
Punti deboli della scuola
Praticamente tutto:
-i locali: la scuola possiede diverse aule fatiscenti, laboratori che rasentano l'indecenza e, come se non bastasse, quasi ogni anno si verificano guasti all'impianto di riscaldamento. Addirittura ricordo che un anno la scuola dovette chiudere un giorno per consentire la disinfestazione dai topi;
-l'insegnamento: veramente scadente, ma mi dilungherò sull'argomento nella sezione "Commenti sui professori";
-l'ambiente: per nulla confortevole: carico del disperato tentativo dei dirigenti di far apparire il Buratti come una scuola seria, l'universo buratti è popolato da rampolli delle caste viterbesi che vengono spesso favoriti (inutile negarlo), finti rivoluzionari che giocano a fare i piccoli guevaristi, fascistelli piuttosto tranquilli rispetto ai colleghi nazionali e finti secchioni che in realtà hanno un bagaglio culturale pari a 0;
- i corsi pomeridiani: la scelta delle attività extrascolastiche è molto esigua ed è limitata al teatro, ai gruppi sportivi e ai corsi di potenziamento della traduzione;
-la follia dei rappresentanti dei genitori: spesso legati ai locali partiti conservatori, i rappresentanti dei genitori esemplificano il peggio della borghesia viterbese. Negli anni si sono distinti in eccezionali prove di arretratezza: ad esempio volevano bloccare la visione del film "L'onda" durante un'assemblea perché considerato "troppo critico nei confronti del
nazismo" (testuali parole); l'anno successivo, col beneplacito della preside, hanno impedito che si svolgesse un incontro a scuola con Daniele Camilli, coraggiosissimo giornalista viterbese, autore del libro-inchiesta "La Mafia a Viterbo. Una città sotto assedio".
-i locali: la scuola possiede diverse aule fatiscenti, laboratori che rasentano l'indecenza e, come se non bastasse, quasi ogni anno si verificano guasti all'impianto di riscaldamento. Addirittura ricordo che un anno la scuola dovette chiudere un giorno per consentire la disinfestazione dai topi;
-l'insegnamento: veramente scadente, ma mi dilungherò sull'argomento nella sezione "Commenti sui professori";
-l'ambiente: per nulla confortevole: carico del disperato tentativo dei dirigenti di far apparire il Buratti come una scuola seria, l'universo buratti è popolato da rampolli delle caste viterbesi che vengono spesso favoriti (inutile negarlo), finti rivoluzionari che giocano a fare i piccoli guevaristi, fascistelli piuttosto tranquilli rispetto ai colleghi nazionali e finti secchioni che in realtà hanno un bagaglio culturale pari a 0;
- i corsi pomeridiani: la scelta delle attività extrascolastiche è molto esigua ed è limitata al teatro, ai gruppi sportivi e ai corsi di potenziamento della traduzione;
-la follia dei rappresentanti dei genitori: spesso legati ai locali partiti conservatori, i rappresentanti dei genitori esemplificano il peggio della borghesia viterbese. Negli anni si sono distinti in eccezionali prove di arretratezza: ad esempio volevano bloccare la visione del film "L'onda" durante un'assemblea perché considerato "troppo critico nei confronti del
nazismo" (testuali parole); l'anno successivo, col beneplacito della preside, hanno impedito che si svolgesse un incontro a scuola con Daniele Camilli, coraggiosissimo giornalista viterbese, autore del libro-inchiesta "La Mafia a Viterbo. Una città sotto assedio".
Commenti sui professori
I professori sono il vero "cancro" della scuola e con il loro limitatissimo bagaglio culturale e la loro arretratezza mentale fanno sprofondare nel baratro la didattica del Buratti. Ipocriti oltre ogni limite, pretendono l'applicazione delle regole quando sono loro i primi ad infrangerle (ad esempio riguardo il divieto di fumo). Ruffiani, molto spesso arroganti e saccenti arrivano addirittura a delegittimare e ostacolare colleghi e alunni che non gli vanno a genio e dico ciò non per semplice retorica ma perchè ho avuto esperienza diretta di questo scempio.
Forniscono una preparazione limitatissima non per mancanza di tempo (che è un problema comune a tutte le scuole) ma per incapacità personale: se si vuole avere una preparazione decente si deve ricorrere necessariamente ad approfondimenti personali.
In tutta questa putredine ci sono ovviamente delle eccezioni: due professori del classico e alcuni professori del linguistico che sono pertanto ostracizzati e considerati "figli di dei minori" (citazione di una di queste professoresse che ho avuto la fortuna di avere come insegnante). C'è infatti la malsana abitudine di considerare gli studenti del linguistico come studenti di serie b e con essi i loro professori: il passaggio di alcuni docenti dal classico al linguistico è visto infatti come una "punizione" per i "nemici".
Forniscono una preparazione limitatissima non per mancanza di tempo (che è un problema comune a tutte le scuole) ma per incapacità personale: se si vuole avere una preparazione decente si deve ricorrere necessariamente ad approfondimenti personali.
In tutta questa putredine ci sono ovviamente delle eccezioni: due professori del classico e alcuni professori del linguistico che sono pertanto ostracizzati e considerati "figli di dei minori" (citazione di una di queste professoresse che ho avuto la fortuna di avere come insegnante). C'è infatti la malsana abitudine di considerare gli studenti del linguistico come studenti di serie b e con essi i loro professori: il passaggio di alcuni docenti dal classico al linguistico è visto infatti come una "punizione" per i "nemici".
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